Le piante
Quando scegliete le piante pensate anche alle loro esigenze.
Il mio consiglio, per chi preferisce non doversi impegnare troppo in lavori di giardinaggio, è quello di limitare la scelta delle piante ad essenze che, in condizioni ottimali (ossia in terra), non superino i 5/6 metri di altezza.
Questo perché quando una pianta è destinata a raggiungere dimensioni considerevoli necessita, per essere coltivata in vaso, di un costante lavoro di potatura che ne limiti l’accrescimento.
Anche il bambù, pianta affascinante che tutti vorrebbero avere sul terrazzo, richiede alcune considerazioni. Lo sviluppo radicale di queste piante è esagerato e nel giro di alcuni anni occupa tutto lo spazio disponibile all’interno della fioriera.
A quel punto si rende necessaria la svasatura e posso assicurarvi che non è operazione proprio semplicissima… forse orientare la nostra scelta sul “Bambù del paradiso” che in realtà è la Nandina domestica potrebbe rivelarsi meno impegnativa.
Oltre all’altezza ed allo sviluppo potenziale, dobbiamo valutare l’esposizione del nostro terrazzo, considerando la luce, le ore di insolazione e l’esposizione ai venti freddi. Valutare l’uso di piante a foglia caduca per ombreggiare d’estate e permettere d’inverno ai timidi raggi del sole di illuminare e scaldare la nostra casa.
Pensiamo anche a noi che godremo del terrazzo, scegliendo piante che ci regalino colori e profumi.
Essere avvolti dal profumo di vaniglia mista ad agrumi, che ci regalano i minuti fiori dello Osmanthus oleafragrans anche in due periodi diversi dell’anno, o i caldi colori rosso fuoco che ci posso regalare agli inizi dell’inverno le Nandine ed i Partenocissus quinquefolia o ancora il bianco dei fiori delle Hydrangeae quercifolia o l’essere accompagnati per tutta l’estate fino all’inverno dall’azzurro elettrico dei fiori del Ceratostigma willmotthianum.
Per aiutarci nella nostra scelta è utile la consultazione di un libro di botanica o affidarci ai consigli di personale qualificato.
Il terriccio
Migliore è il terriccio che andrò ad impiegare e meno manutenzione sarà necessaria.
Il mix perfetto da impiegare dovrebbe essere costituito da 1/3 di terra 1/3 di sabbia 1/3 di torba, questo per sfruttare le proprietà chimico-fisiche dei tre elementi, la sostanza minerale e la capacità di trattenere l’acqua della terra, l’effetto drenante della sabbia e le proprietà organiche e di leggerezza della torba.
Oggi in commercio ci sono molti pre-miscelati dove al terriccio vengono uniti altri elementi quali ad esempio la pietra pomice, argilla montmomollonitica, perlite e che sono di facile reperibilità.
I terricci in commercio non sono tutti uguali e non basta che sia terriccio per poter essere tranquilli.
Fatevi consigliare da chi è in grado di farlo nei punti vendita specializzati.
Non dimentichiamo anche un drenaggio sul fondo della fioriera che può essere costituito da argilla espansa, pomice o lapillo.
Se abbiamo la necessità di appesantire il vaso oltre che drenarlo può essere usata della ghiaia.
L’irrigazione
L’acqua è uno degli elementi fondamentali per la vita
L’acqua è uno degli elementi fondamentali per la vita ma in eccesso può anche causare la morte delle nostre piante.
Da qui l’esigenza di mantenere efficiente il nostro impianto di irrigazione.
I problemi a cui può essere soggetto possono essere identificati con
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cattiva efficienza dei gocciolatori, in quanto sono spesso incrostati dal calcare
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la distribuzione dei gocciolatori
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tempi di irrigazione
Il consiglio migliore è quello di tenere sotto controllo l’impianto, almeno nei primi periodi di impiego, in modo da verificarne l’efficienza, evitando di metterlo in funzione il giorno prima di partire per le vacanze..
In questo modo possiamo valutare se la quantità d’acqua distribuita è corretta, tarare i tempi ricordando che è meglio due irrigazioni brevi ad una unica e soprattutto da effettuarsi nelle ore più fresche per evitare shock termici.
Durante l’anno regolate i tempi di irrigazione secondo gli andamenti stagionali ma ricordate di non bagnare eccessivamente le vostre piante, abbiate l’accortezza di lasciare che il substrato si asciughi (non seccarsi) tra un’irrigazione e l’altra.
Ricordate che i primi indicatori di un cattivo funzionamento dell’impianto sono le piante, ma anche che il segnale che inviano (foglie che si seccano) è indice di malessere che puó riferirsi sia all’eccesso che alla carenza di acqua.
Buon lavoro!